Staropolska Dyplomacja – KUL
  • Home
  • Progetto
  • Chi sono
  • Blog
  • Contatto
  • Italiano
    • Polski
    • English
Autor

Michał Nowakowski

Michał Nowakowski

Questa ricerca è stata finanziata dal bilancio per la scienza nel periodo 2020-2023 come progetto di ricerca nell'ambito del programma "Diamond Grant". Il capo del progetto è Michał Nowakowski.I suoi interessi di ricerca si concentrano sulla diplomazia rinascimentale, il pensiero politico polacco-lituano e il pensiero politico dei gesuiti.

Diplomazia non per i poveri

by Michał Nowakowski 29 Marzo 2023

A causa della persistente carenza di fondi nella tesoreria reale, il finanziamento delle missioni diplomatiche costituiva per lungo tempo un problema della diplomazia polacco-lituana. Gli ambasciatori si trovavano spesso di fronte a un sostegno finanziario insufficiente che non permetteva di soddisfare le esigenze delle loro missioni. Di conseguenza, i diplomatici dovevano affidarsi a promesse di rimborso al loro ritorno, cosa che presentava notevoli difficoltà per i loro impegni. Come ‘soluzione’ a questo problema, le autorità tentarono di inviare in missioni all’estero ricchi magnati, che potevano permettersi di finanziare una parte sostanziale delle spese. Tuttavia, anche questi individui a volte faticavano a coprire i costi delle missioni.

Una notevole eccezione fu il servizio diplomatico sotto il re Stefano Báthory (r. 1576–86), che si impegnò diligentemente a garantire che i fondi degli ambasciatori fossero pagati in tempo, pur rispettando limiti rigidi. Comunque, i suoi successori, tra cui Sigismondo III Vasa (r. 1587–1632), non riuscirono a mantenere lo stesso livello di disciplina.

Curiosamente, il rifiuto di pagare veniva occasionalmente utilizzato come mezzo per motivare i diplomatici. Ad esempio, gli inviati che cercavano di recuperare le cosiddette ‘somme napoletane’ dovute alla regina Bona Sforza (r. 1518–57) dovevano pagare il proprio mantenimento usando i fondi che avevano personalmente negoziato. Il mancato pagamento serviva quindi da ‘stimolo’ per accelerare il processo di restituzione delle cifre spettanti.

Va sottolineato che dei quattro diplomatici polacchi i cui manuali sono stati analizzati nell’ambito del nostro progetto, solo nel caso della missione di Krzysztof Warszewicki (1543–1603) non si conoscono grandi problemi finanziari. Tadeusz Morski (1754–1825) ha dovuto chiedere al re Stanisław August Poniatowski (r. 1764–95) di fornirgli il denaro per tornare in patria. Le lunghe trattative che Ławryn Piaseczyński (c. 1550–1606) condusse con il khan tartaro furono interrotte dalla mancanza di fondi per i cosiddetti ‘piccoli regali’. Ma il caso peggiore fu quello di Stanisław Miński (c. 1561–1607), che per la sua missione a Roma spese una tale quantità di denaro dai suoi fondi personali che al suo ritorno si trovò in gravi difficoltà finanziarie, che lo portarono a vendere il suo villaggio ancestrale di Mińsk.

Per approfondire l’argomento:

Dyplomaci w dawnych czasach. Relacje staropolskie z XVI–XVIII stulecia, ed. Adam Przyboś e Roman Żelewski, Warsaw 1959.

Michał E. Nowakowski, Ambasador na rozdrożu. Świat wartości w poradnikach dyplomatycznych Pierwszej Rzeczypospolitej oraz ich europejski kontekst [Ambasciatore al crocevia. Il mondo dei valori nei manuali diplomatici della Polonia-Lituania e il loro contesto europeo], Lublin 2023 [in stampa].

Fonte dell’immagine:

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Fiorino_d%27oro.jpg

29 Marzo 2023

Un passo falso diplomatico in passato

by Michał Nowakowski 28 Ottobre 2022

La diplomazia di oggi può sembrare un ambito piuttosto complesso e oscuro, con innumerevoli regole e consuetudini che possono facilmente disorientare gli aspiranti diplomatici. Tuttavia, se guardiamo più da vicino ai requisiti che gli inviati stranieri dovevano affrontare all’inizio dell’età moderna, ci rendiamo conto che allora le cose erano ancora più complicate e formalizzate.

Un’eccellente esemplificazione di ciò è la missione di Stanisław Miński, un diplomatico polacco che servì come ambasciatore di Sigismondo III presso Papa Clemente VIII alla fine del XVI secolo. Nel suo manuale diplomatico, Miński descrisse il protocollo e le numerose cerimonie che doveva seguire durante la sua permanenza alla corte papale di Roma, offrendo un’affascinante visione del mondo altamente codificato della diplomazia rinascimentale.

Il testo di Miński mostra in modo vivido le molteplici sfide che i diplomatici dell’epoca dovevano affrontare. Ci si aspettava, ad esempio, che sapessero esattamente come interagire con il papa, i cardinali, gli altri ambasciatori e l’aristocrazia romana. Ogni persona aveva un titolo specifico e i diplomatici dovevano sapere chi far sedere più in alto, chi doveva essere ammesso per primo alle porte e verso quali stanze accompagnare gli propri ospiti in base al loro rango. Ogni azione alla corte papale era meticolosamente codificata, con regole precise che disciplinavano anche i minimi movimenti durante un’udienza ufficiale con il papa. Un solo passo falso, come un inchino mal eseguito, poteva causare imbarazzo.

Considerando il numero elevatissimo di regole, non sorprende, quindi, che si siano commessi degli errori. Un aneddoto divertente che Miński racconta nel suo manuale riguarda un ambasciatore polacco (non identificato) che ha involontariamente infranto una delle regole basilari della diplomazia papale. Secondo la tradizione, solo i membri del clero potevano pronunciare il discorso ufficiale davanti al Papa durante la prima udienza pubblica. I diplomatici laici dovevano invece assumere oratori professionisti per svolgere questo compito a loro nome. Purtroppo, l’inviato polacco, che non era un sacerdote, sconosceva questa convenzione e decise di tenere lui stesso il discorso. Sebbene si sia comportato in modo impeccabile sotto ogni altro aspetto, questo semplice errore divenne oggetto di discussione alla corte papale e fonte di grande divertimento per gli anni a venire. Come dice Miński, “ancora oggi a Roma se ne ride”. Noi non possiamo far altro che simpatizzare con lo sfortunato diplomatico….

Per approfondire l’argomento:

Józef Korzeniowski, Stanisława Mińskiego (1563–1607) „Sposób odprawowania poselstwa”, „Archiwum Komisyi Historycznej” 5 (1889), p. 437–63.

Michał E. Nowakowski, Ambasador na rozdrożu. Świat wartości w poradnikach dyplomatycznych Pierwszej Rzeczypospolitej oraz ich europejski kontekst [Ambasciatore al crocevia. Il mondo dei valori nei manuali diplomatici della Polonia-Lituania e il loro contesto europeo], Lublin 2023 [in stampa].

Fonte dell’immagine:

https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Momus_-_the_Greek_god_of_ridicule.jpg

28 Ottobre 2022

Profili dei teorici rinascimentali della diplomazia in Polonia: Stanisław Miński

by Michał Nowakowski 2 Marzo 2022

Tra gli autori di manuali diplomatici polacchi del tardo Rinascimento, Stanisław Miński (c.1561–1607) fece senza dubbio la più grande carriera politica.  Quasi due decenni più giovane di Krzysztof Warszewicki (1543–1603), come lui veniva dalla vecchia nobiltà mazoviana. Per quanto riguarda l’educazione di Miński, possiamo solo immaginare che sia stato educato nel collegio dei Gesuiti di Pułtusk, dove ebbe la possibilità di fare una buona impressione sul vescovo di Płock, Piotr Dunin Wolski (1531–90).

2 Marzo 2022

Profili dei teorici rinascimentali della diplomazia in Polonia: Krzysztof Warszewicki

by Michał Nowakowski 1 Marzo 2022

Nella storia della diplomazia polacco-lituana rinascimentale Krzysztof Warszewicki (1543–1603) è noto come l’autore del più popolare e, allo stesso tempo, il più esteso manuale di diplomazia: De legato legationeque (pubblicato per la prima volta nel 1595 a Cracovia). Nato nel 1543 nella regione di Masovia, trascorse la maggior parte della sua infanzia fuori dalla Polonia. Particolarmente importante fu il soggiorno di diversi anni alla corte di Ferdinando I d’Asburgo (1503–64), più tardi imperatore, poi re di Boemia e Ungheria.

1 Marzo 2022

O autorze

O autorze

Michał Nowakowski



: ibif.pl

Staropolska Dyplomacja – KUL
  • Home
  • Progetto
  • Chi sono
  • Blog
  • Contatto
  • Italiano
    • Polski
    • English